La salute emotiva e le sue varie patologie
Nella vita emotiva vi è molto di relativo e poco di assoluto, la salute emotiva inoltre prevede in alcuni casi varie patologie.
La salute emotiva è uno stato relativo piuttosto che assoluto.
Si può dire che la persona sana dal punto di vista emotivo ha effettuato una soddisfacente integrazione dei suoi impulsi istintivi inconsci ed ha ottenuto delle soluzioni psichicamente armoniose, accettabili per se stessa e per l’ambiente sociale.
Tuttavia un cosiddetto “livello normale” di salute emotiva è difficile da definirsi: spesso la “normalità” sfuma impercettibilmente nella “nevrosi” ed in alcuni casi può sembrare che quest’ultima sconfini nella “psicosi”.
L’equilibrio psichico è un fatto relativo: tutti hanno dei problemi, tutti soffrono – almeno qualche volta – di turbamenti e sofferenze emotive.
La differenza riscontrabile tra le persone riguarda più la quantità che la qualità.
Patologie della salute emotiva: Fobia e Attacco di Panico
Disturbi d’ansia: L’ansia è uno stato di attesa apprensiva, con anticipazione di eventi negativi mal definiti verso i quali il soggetto si sente indifeso e impotente.
Fobia: La fobia è una paura patologica.
È una paura non realistica, persistente, spesso ossessiva, inappropriata e irrazionale.
Alcune fobie sono molto comuni e diffuse: per es. la claustrofobia, paura degli spazi chiusi; l’agorafobia, paura degli spazi aperti; la nictofobia, paura del buio.
Attacco di panico: L’attacco di panico è un attacco acuto di ansia di intensità tale da risultare critico per il mantenimento del modello esistente delle difese e per l’equilibrio della personalità.
Di solito l’attacco si verifica all’improvviso ed è caratterizzato da apprensione e paura: spesso la persona può avere la sensazione di una imminente calamità.
In genere sono presenti sintomi fisici come palpitazione cardiaca e sudorazione; possono esserci sensazioni di soffocamento, vertigine, tremore.
Disturbi dell’umore in relazione con le patologie emotive
L’umore è quella capacità di provare sentimenti, di esprimere affettività nei confronti del mondo esterno: quando i normali meccanismi di controllo vengono destabilizzati, il soggetto può cadere in una depressione o in una mania.
Mania: Tutti noi in alcuni momenti della vita possiamo sentirci euforici.
Lo slancio, l’entusiasmo, la gioia sono parte costitutiva dell’esperienza umana.
Spesso attraverso questi sentimenti possiamo progettare, costruire e produrre cose grandi o comunque importanti per noi.
Ma c’è una gioiosità immotivata e slegata da cause reali che configura – in senso clinico – la mania.
In questi casi l’umore può presentare eccitazione ed esaltazione, il pensiero, la parola ed a volte anche la motilità appaiono accelerati.
Quando le fasi di mania si alternano a fasi di depressione si configura la depressione bipolare.
Depressione: La tristezza, il sentirsi giù, il senso di vuoto e di inutilità fanno parte dell’esperienza umana.
Attraverso questi sentimenti spesso raggiungiamo la riflessione, l’adattamento a situazioni difficili, la crescita interiore.
Ma c’è una depressione che è grigiore e dolore sterile poiché si instaura senza un motivo oppure ha una causa precisa ma si inasprisce e perdura oltre ogni ragionevolezza.
In questi casi l’umore diviene rigido, non più in sintonia con gli eventi della vita.
Ci si sente bloccati, vuoti, avvolti in una tonalità grigia e cupa.
Non si riesce più a far fronte come prima ai problemi anche semplici dell’esistenza.
Se l’umore corrisponde a questo quadro si configura- in senso clinico – la depressione unipolare.
Si configura invece la depressione bipolare quando l’umore presenta anche fasi di mania.
Disturbi del comportamento alimentare legati alle patologie emotive
Un disturbo alimentare è un grave problema di origine emotiva.
Le persone con un disturbo alimentare sono ossessionate da quanto pesano e dal cibo.
I soggetti portatori di un disturbo dell’alimentazione credono che saranno migliori se avranno il controllo assoluto sull’ingestione di cibo e sulla dimensione corporea.
Le forme più note dei disturbi alimentari sono rappresentate dall’anoressia e dalla bulimia: in entrambe l’età di insorgenza è identificabile nell’adolescenza e si osserva una maggiore distribuzione nel sesso femminile.
Un disturbo alimentare è un grave problema di origine emotiva.
Le persone con un disturbo alimentare sono ossessionate da quanto pesano e dal cibo.
Anoressia nervosa: Il termine anoressia significa in senso letterale “perdita di appetito” ed è quindi usato in una accezione errata poiché il disturbo non comporta una perdita dell’appetito, bensì il rifiuto di mangiare.
Elemento centrale del disturbo è un’abnorme riduzione del peso corporeo rispetto all’età, all’altezza ed al sesso dell’individuo.
I soggetti sofferenti di anoressia presentano inoltre un comportamento che tende a conservare la riduzione ponderale.
Nelle donne può verificarsi la perdita dei cicli mestruali.
Bulimia nervosa: La bulimia si configura come l’esaltazione patologica della fame.
I soggetti sofferenti di bulimia presentano ricorrenti episodi di abbuffate e sperimentano una sensazione di mancanza di controllo sul proprio comportamento alimentare.
Le persone bulimiche – come anche le anoressiche – hanno una persistente ed eccessiva preoccupazione riguardante la forma ed il peso del corpo.
Questi soggetti si dedicano regolarmente al vomito auto indotto e ricorrono frequentemente a lassativi e diuretici.
Spesso le persone bulimiche adottano diete ristrette od anche il digiuno, oppure ricorrono a forme di rigorosa disciplina finalizzata al fatto di evitare gli aumenti del peso.
Disturbi della personalità legati alle patologie emotive
Si dice che una persona ha un disturbo di personalità quando uno degli aspetti del suo carattere prevale talmente su tutti gli altri, da far sì che le persone con cui viene in contatto lo riconoscano e lo “inquadrino” soprattutto per quell’aspetto del carattere.
Per esempio, è esperienza diffusa incontrare il “pessimista” ovvero la persona che vede tutto nero, e si aspetta solo eventi negativi, il “paranoico” che sempre teme di essere imbrogliato dagli altri o il “mitomane” che continuamente racconta di essersi trovato nelle situazioni più strane e inconsuete.
È raro che un individuo – dal di dentro – si renda conto di avere il carattere strutturato in quel modo che agli altri appare così particolare: a lui sembra assolutamente normale, perché proprio quello è il suo modo di entrare in rapporto con l’esistenza e il mondo, e di mettersi in relazione con gli altri.
Mentre il soggetto nevrotico ha una coscienza lucida e critica del proprio assetto psichico ed è in grado di cogliere con dolore la differenza tra lo stato in cui si trova e il suo ideale di normalità, coloro che hanno una alterazione del carattere non avvertono generalmente un disagio, non hanno una coscienza della particolarità del proprio modo di pensare, soffrire, agire.
Di fatto, gli atteggiamenti fuori del comune di questi soggetti sono una variazione quantitativa di modi di fare che – episodicamente e in certa misura – sono presenti in tutte le persone: si può dire che questi disturbi meritano attenzione e devono essere trattati nei casi in cui questa variazione diventa eccessiva e invasiva, tale quindi da creare un danno alla persona stessa o a quelle che vengono in contatto con essa.
Il disturbo di personalità rappresenta un modello di esperienza interiore e di comportamento. marcatamente deviante rispetto alle aspettative della cultura dell’Individuo.
Schizofrenia: Con questo termine ci si riferisce a un gruppo di disturbi psichici gravi (psicosi) che insorgono più frequentemente verso la fine dell’adolescenza o all’inizio della vita adulta.
I sintomi della schizofrenia possono interessare tutte le funzioni che caratterizzano il comportamento, la cognizione e le emozioni della persona: la percezione, il pensiero, il linguaggio, la volontà, la creatività.
La persona affetta da schizofrenia può presentare una modalità di esistenza caratterizzata dal ritirarsi dalla realtà, da disarmonia emotiva, comportamento regressivo e deterioramento affettivo.
Gruppo di disturbi emotivi gravi (psicosi) che insorgono più frequentemente verso la fine dell’adolescenza o all’inizio della vita adulta. È caratterizzata da un ritirarsi dalla realtà, da disarmonia emotiva, comportamento regressivo e deterioramento affettivo.